È stato il vostro bravo ragazzo.


di Alessandra Triolo


Il “no” è ancora uno scoglio insormontabile, quante altre donne dovranno morire?
Sara Campanella è solo una delle ultime donne uccise da un uomo che non sa cosa
significhi il rifiuto. Lui era ossessionato da lei e pensava di poter essere ricambiato, o forse pretendeva di esserlo… decine di messaggi in chat, senza nessuna risposta da parte di Sara, che era stata più che chiara! Non provava nessun sentimento per Stefano Argentino e cercava di tenerlo a distanza, credendo che la situazione in fin dei conti non fosse così grave.
Stefano Argentino, il killer, ha iniziato a scrivere a Sara due anni fa con la scusa di confrontare alcuni appunti delle lezioni dell’università, in seguito passa ai complimenti e agli inviti ad uscire insieme. Sulla chat ,trovata nel telefono di Sara, possiamo trovare quello che sembra a degli occhi esterni un monologo, fatto di messaggi vocali senza risposta e messaggi non letti. Questi elementi rappresentano pienamente le prove dell’ossessione di Argentino.

La dinamica dell’omicidio di Sara Campanella
Stando a quanto è stato ricostruito dagli inquirenti, il pomeriggio dell’omicidio, Argentino, alla fine delle lezioni, avrebbe inseguito la ragazza che, una volta accortasi della presenza dell’uomo, avrebbe scritto alle amiche: “Dove siete, che sono con il malato che mi segue?”.
La telecamera di videosorveglianza di un distributore di benzina, nei pressi dell’università, ha
ripreso gli ultimi istanti di vita della ragazza. Nel filmato si vedono prima i due litigare e poi la ragazza che si allontana con passo veloce, il 27enne la raggiunge con uno scatto, le afferra le spalle e la colpisce al collo con un coltello. Lei si accascia a terra, lui fugge via.
I primi a soccorrerla sono delle persone alla fermata del bus, poi arrivano i sanitari del 118, ma la ferita alla gola riportata da Sara, era troppo grave, morirà successivamente.
Argentino è stato rintracciato e fermato alcune ore dopo, quando i carabinieri lo hanno ritrovato era in una casa vacanze di proprietà della madre a Noto. La Procura sta cercando di rintracciare complici che avrebbero potuto aiutare il ragazzo a far perdere le proprie tracce durante la fuga.

L’interesse non corrisposto
“Perché non mi sorridi più come prima?”
Il giovane avrebbe commesso il delitto per “motivi sentimentali”, in quanto invaghito della ragazza senza essere corrisposto, le sue attenzioni erano insistenti tuttavia non si erano mai trasformate in qualcosa di “minaccioso” ed estremamente preoccupante. La ragazza aveva condiviso con i propri colleghi di corso le attenzioni indesiderate che riceveva dal 27enne e che le davano molto fastidio.

La testimonianza di Argentino
“Sono stato io ma non so perché l’ho fatto”
Lucido e frastornato si è presentato Stefano Argentino all’interrogatorio, ha ammesso il fatto
senza però spiegarne le motivazioni.
“È il classico femminicidio” -afferma il legale Raffaele Leone -“si è reso conto ed ora si trova in
uno stato di profonda prostrazione, non ho elementi per parlare di pentimento perché non ha
chiesto scusa per quanto commesso, ha lasciato intendere che tutto è degenerato dopo una
discussione senza aggiungere altri particolari”.
Venerdì pomeriggio verrà eseguita l’autopsia dalla dottoressa Elvira Ventura Spagnolo,
sul corpo della 22enne colpita da almeno tre fendenti al collo e alla spalla.

Sara Campanella con il suo fidanzato Antonino Fricano

Intervenire quando una donna è già morta è un fallimento.
Ogni volta la stessa storia: non era un mostro, era un uomo normale.
NESSUNA DONNA DEVE SUBIRE VIOLENZA.
Le donne si accorgono della violenza ogni giorno. La percepiscono, la riconoscono, la
denunciano; ma le donne da sole non possono prevenire la violenza, gli uomini devono accettare il rifiuto.
La vita delle donne è stata spezzata troppe volte da una cultura che dovrebbe insegnare che il possesso non è amore e che le donne devono essere libere di scegliere, la parola consenso deve essere centrale non opzionale, chi denuncia deve essere creduta, sostenuta, protetta.
NON SI PUÒ MORIRE PER AVER DETTO “NO”.

1 commento su “È stato il vostro bravo ragazzo.”

  1. Sara era una mia amica, l’ho conosciuta lo scorso dicembre tramite le nostre mamme che sono migliori amiche. Era una ragazza dolcissima, sempre con il sorriso e affettuosa. Non l’ho potuta conoscere molto, ci saremmo dovute vedere a maggio, però con il suo magnifico carattere mi è entrata nel cuore immediatamente e non la scorderò mai. È stata strappata senza pietà la vita di una figlia, di una sorella, di una fidanzata, di un amica e di una collega e non è stato giusto questo mondo, ma lei vivrà tra di noi e spero che questo femminicido serva per farci riflettere e che il suo nome avrà giustizia perchè se lo merita infinitamente.

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