“In ricordo di Peppino Impastato a 47 anni dalla sua morte”

di Giovanni Gucciardi

Giuseppe Impastato detto Peppino nasce a Cinisi in provincia di Palermo il 5 gennaio del 1948 da Felicia e Luigi Impastato, suo padre era mafioso, il cognato del padre Cesare Manzella era il capofamiglia ma fu ucciso nel 1963.


Poco dopo la morte di Manzella, Peppino viene cacciato di casa da suo padre a causa delle sue idee antimafia. Dal 1968 in poi milita nei gruppi di Nuova Sinistra e conduce le lotte dei contadini espropriati per la costruzione della terza pista dell’aeroporto di Palermo.
Nel 1975 fonda il gruppo “Musica e Cultura” basato su principi liberali, in quest’associazione venivano svolte attività culturali come dibattito e teatro.
Nel 1977 fonda “Radio Aut”, una radio libera e autofinanziata nella quale Peppino denunciava gli affari mafiosi del suo territorio, tra cui quelli di Gaetano Badalamenti chiamato ironicamente “Tano Seduto”, che avevano un grande ruolo nei traffici internazionali di droga tramite il controllo dell’aeroporto.


Nel 1978 si candida alle elezioni comunali di Cinisi con Democrazia Proletaria, ma durante la campagna elettorale nella notte tra l’8 e il 9 maggio viene assassinato con del tritolo legato al corpo poggiato sui binari della ferrovia.
La morte di Peppino fu messa in secondo piano dai media, a causa della morte di Aldo Moro ucciso dalle Brigate Rosse.
Le forze dell’ordine dopo il ritrovamento di una lettera scritta in realtà mesi prima della sua morte pensarono che Peppino oltre ad un fine terroristico volesse suicidarsi, i suoi compagni furono interrogati e creduti complici.


L’11 maggio al comizio finale per le elezioni comunali a Cinisi, Badalamenti e altri mafiosi vengono indicati come mandanti dell’omicidio, in quei giorni gli amici di Peppino raccolsero i suoi resti, vicino ad un casolare trovarono delle pietre sporche di sangue che saranno di cruciale importanza per l’arresto di Gaetano Badalamenti.
Il processo comincia il 21 settembre 2000 e la condanna all’ergastolo per Badalamenti arriva l’11 Aprile 2002. Egli morì due anni dopo.
Nel 2011 “Casa Badalamenti”, confiscata, fu assegnata alle associazioni “Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato” e “Peppino Impastato”, ancora oggi queste due associazioni mantengono vivo il ricordo di Peppino per ricordarci sempre che la Sicilia non può rimanere ancorata all’omertà e alla mafia, ma potrà avere un futuro splendente grazie ai valori della giustizia e della libertà.

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