di Federico Troina
È giunta nella mattinata di Lunedì 21 Aprile il comunicato del cardinale Farrell, il quale annunciava la morte del Santo Padre Francesco, all’età di 88 anni. Vorremmo ripercorrere il suo pontificato con alcuni scatti iconici che hanno caratterizzato la figura di Papa Francesco, ci lascia un Papa che si è sempre messo al livello dei fedeli, sempre in mezzo al popolo e ai meno fortunati.

Nato in un quartiere popolare di Buenos Aires il 17 Dicembre 1936, Jorge Mario Bergoglio, fin dall’età di 17 anni intraprende il cammino sacerdotale, da lì in poi si muove dapprima in Sudamerica, per poi continuare i suoi studi in Spagna e Germania, dove concluse la sua tesi di Laurea.
Dopo varie nomine, che lo portarono ad essere un membro di spicco della Chiesa Cattolica, fu il secondo candidato per numero di voti nel Conclave del 2005, dopo Ratzinger.
Era il 13 Marzo del 2013, quando dopo un giorno di consultazioni il Conclave decise l’elezione di Bergoglio, il quale decise il nome di Francesco in onore di San Francesco D’Assisi. Il motto che Francesco scelse per il suo stemma papale fu ‘Miserando atque eligendo‘, che possiamo tradurre con ‘perdonare e scegliere‘, questo ci fa già capire il carattere di Francesco. Un’altra cosa che fece capire l’essenza del Pontefice furono le prime parole rivolte ai fedeli ovvero: “Fratelli e sorelle, buonasera!”.

Papa Francesco dopo nemmeno 5 mesi dalla sua elezione, decise di andare in visita apostolica presso Lampedusa, terra di mezzo tra due continenti e simbolo dell’incessante tragedia migratoria che si consumava nel Mar Mediterraneo. In quell’occasione il Papa aveva fatto un appello a tutti coloro i quali erano artefici di quella tragedia interpellando quelli che rimanevano indifferenti a una tragedia di tali dimensioni che si consumava giornalmente. Questa visita fatta dal Pontefice, sembrò quasi una profezia, infatti qualche mese dopo, il 3 Ottobre 2013, un naufragio che si consumò a poche miglia dalla costa, che provocò 368 morti accertati e circa 20 dispersi presunti, questo fu classificato come uno dei naufragi più gravi del XXI secolo, in quell’occasione si salvarono solamente 155 persone, di cui 41 minori.

In occasione della ricorrenza del 50esimo anniversario dell’abbraccio tra Paolo VI e Atenagora I, Papa Francesco ha visitato il muro che separa, Israele e Palestina, due territori da tempo in guerra, quest’immagine appare, purtroppo, attuale anche agli occhi di chi la osserva oggigiorno. Anche all’epoca il conflitto tra Israele e Palestina era attivo, cosa che aveva portato il Papa in visita nei territori coinvolti nel conflitto. A seguito di questa visita, seguì una lettera al Medio Oriente nella quale il Papa, con l’anafora del ‘Sono con voi’, ribadisce ai fedeli che sono vittime della guerra, il suo sostegno. Questo ci permette ancora una volta di capire come Bergoglio si battesse sempre per l’ultimo, cercando di aiutarlo.

Un Papa moderno come Francesco non si era mai visto, un chiaro esempio è stata la creazione del Sinodo speciale sull’Amazzonia, dove gli obbiettivi del Pontefice erano molteplici tra cui l’ecologia e quindi lo sfruttamento della foresta Amazzonica e di tutte le sue risorse; ma anche i diritti dei popoli indigeni, i quali molto spesso non venivano rispettati, ascoltando le loro sfide sociali, culturali e ambientali. La modernità del Papa si ripresenta in questa occasione, permettendo ai fedeli di vedere come sia interessato a temi attuali e importanti per la popolazione globale.

Come dimenticare l’iconica immagine che ritrae il Papa che cammina lungo le scalinate di San Pietro, solo, in piena ondata pandemica, quella mattina si sarebbe dovuta celebrare la benedizione Urbi et Orbi con la folla che sempre inondava la piazza vaticana, ma in quell’occasione non fu così lasciando al Papa questo spettacolo tetro che rappresentava perfettamente la condizione dell’Italia e del mondo in quel momento, la preghiera che fece il Papa fu trasmessa ovunque, al fine di dare un bagliore di speranza ai fedeli.

Questa foto è la prima foto rilasciata dalla sala stampa Vaticana, dopo 31 giorni di ricovero presso il Policlinico Gemelli, la foto dopo la sua uscita ha suscitato nei fedeli una forma di sollievo, dato che non si avevano evidenze fotografiche del Papa, ormai da più di un mese.
Il papa aveva sofferto di una polmonite bilaterale e un’infezione respiratoria polimicrobica, le quali lo avevano portato a indossare i naselli per l’ossigeno. Intorno alle 12.15 di domenica 23 Marzo, Papa Francesco ha lasciato il Policlinico, per recarsi successivamente presso la residenza Casa Santa Marta.
Le condizioni del Pontefice sembravano essersi stabilizzate, sono infatti di qualche giorno fa le foto dell’incontro avvenuto con i membri dello staff medico che lo ha curato presso l’ospedale Gemelli.
Francesco fino all’ultimo momento si è dedicato all’adempimento delle sue funzioni, risale a una settimana fa l’incontro con Re Carlo d’Inghilterra e a domenica l’incontro con il vicepresidente degli Stati Uniti, J.D. Vance, per concludere con i saluti ai fedeli e le benedizioni alla folla.
La morte di Francesco, segna la fine di un capitolo importante della Chiesa Cattolica, un Papa come lui ha lasciato ai fedeli una visione diversa del mondo, facendo sentire la sua voce. È stato una guida spirituale per i fedeli della Chiesa Cattolica e una figura di riferimento per i non credenti.
La redazione si stringe con affetto e profondo rispetto attorno alla figura di Papa Francesco, testimone instancabile di fede, dialogo e umanità.