Torneo della Legalità: allo Stadio Paolo Marino una giornata di sport, memoria e impegno

di Chiara Concadoro e Martha Di Girolamo

Castelvetrano, 9 maggio – Lo Stadio Paolo Marino ha ospitato una giornata speciale, dove sport, musica e parole si sono intrecciati per un obiettivo comune: educare alla legalità e tenere viva la memoria di chi ha lottato contro la mafia.
II “Torneo della Legalità”, organizzato con il contributo e la partecipazione dell’associazione ‘A Nome Loro’, ha trasformato un evento sportivo in un momento di riflessione, coinvolgendo studenti, istituzioni, artisti e associazioni. La data scelta non è casuale: perchè infatti, proprio il 9 maggio del 1978 veniva assassinato Peppino Impastato, giovane attivista simbolo della lotta contro le mafie. A ribadire l’importanza dell’evento abbiamo anche la partecipazione di Salvo Ruvolo, rappresentante dell’associazione ‘A Nome Loro’ e ‘Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato’; «Essere qui oggi è un atto di continuità» ha detto Ruvolo durante la sua intervista, per far capire ai ragazzi che il coraggio di Peppino vive in ogni gesto di denuncia, in ogni parola di verità. La manifestazione ha visto protagoniste una rappresentanza dell’Arma dei Carabinieri e dell’A.S. Civitas Castelvetrano: due squadre che si sono sfidate in campo non solo per vincere una partita, ma per trasmettere valori. Gli allenatori hanno sottolineato come il calcio, con le sue regole e il suo spirito di squadra, sia uno strumento efficace per insegnare rispetto e giustizia: «La legalità si costruisce anche in campo, con l’esempio quotidiano», ha affermato uno di loro. Anche i giovani calciatori hanno colto il significato profondo della giornata. Alcuni di loro hanno condiviso le proprie emozioni e motivazioni: «È bello sentire che oggi non giochiamo solo per noi, ma per un messaggio che va oltre il campo». Tra un tempo e l’altro, la musica ha dato voce alle emozioni: Simona Molinari si è esibita in campo e la sua voce ha toccato il cuore del pubblico, ribadendo quanto sia potente l’arte nel combattere l’indifferenza: «Con la musica possiamo rompere il silenzio, far riflettere, unire», ha detto al termine della sua performance. A intonare l’inno di Mameli insieme a Simona Molinari è stato il coro DoReMì, che sulle note dell’inno nazionale ha emozionato tutti gli spettatori. Anche Martina Martorano, presentatrice e conduttrice della giornata, ha accompagnato ogni momento con parole che hanno saputo coinvolgere e far riflettere. Importante anche la presenza delle istituzioni. I sindaci di Partanna, Campobello di Mazara, Santa Ninfa e Salemi, insieme all’assessore Ventimiglia di Castelvetrano e una rappresentanza dell’amministrazione comunale, hanno ribadito il ruolo fondamentale dei giovani nel costruire un futuro libero dalla cultura mafiosa. «Eventi come questo- ha dichiarato il sindaco di Campobello, Giuseppe Castiglione – creano coscienza e mostrano ai ragazzi che esiste un’alternativa concreta alla cultura dell’illegalità».
I giovani hanno affermato: «Siamo qui per dire che vogliamo un futuro onesto, e che questo futuro comincia da noi». L’intera giornata è stata un invito a non rimanere spettatori. Dai campi di calcio al palchi, dai discorsi istituzionali ai canti, tutti hanno lanciato un messaggio chiaro: la legalità non è un concetto astratto, ma una scelta quotidiana. Ogni parola, ogni gesto, ogni decisione può contribuire a costruire una società più giusta. Allo Stadio Paolo Marino, il 9 maggio, non si è giocata solo una partita importante, ma una battaglia che va avanti da secoli. Il 9 Maggio tutti si sono battuti per un futuro più giusto in nome della Legalità , significativa e motivo di speranza è stata la massiva presenza all’evento.

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